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04 Oct 17

LE IMPRESE SFIORANO LE 86 MILA UNITA', CON UNA SIGNIFICATIVA CONCENTRAZIONE DI REALTA' MEDIO-GRANDI.

Come evidenzia il Presidente Michele Bauli, il territorio veronese ha una grande vocazione imprenditoriale, con moltissime realtà arrivate alla quarta generazione.
Nel nostro sito diamo voce a tutti i vertici delle associazioni territoriali di Confindustria, in concomitanza con gli appuntamenti del road show per promuovere il progetto Elite organizzato dalla Confederazione.

Quali sono i punti di forza del vostro tessuto imprenditoriale?
Il tessuto imprenditoriale della nostra provincia ha caratteristiche uniche.
Innanzitutto è solido e ben radicato nel territorio. Moltissime aziende sono arrivate alla quarta generazione e tante aziende straniere hanno scelto Verona portando investimenti ma anche cultura e globalizzazione.
Gli imprenditori credono fortemente nelle loro imprese. Una recente indagine mostra come nell’80% delle aziende che hanno prodotto utili, gli imprenditori hanno fatto la scelta di lasciare tutto il risultato economico conseguito in azienda.
Possiamo contare su una significativa concentrazione di imprese di medie e grandi dimensioni Verona è infatti la 1° provincia del Veneto per aziende sopra i 250 addetti.
Tutte queste caratteristiche consentono a Verona di distinguersi rispetto agli altri territori e le hanno permesso di contrastare le ripercussioni della difficile congiuntura, mantenendo salde le condizioni della propria competitività. Sono infatti già più di tre anni che la nostra produzione industriale è tornata positiva.

Quante sono le aziende e gli addetti?
Le imprese attive nel 2016 secondo i dati della Camera di Commercio sono 85.910 e occupano 103 mila addetti.
Il nostro è un territorio dalla grande vocazione industriale. Un terzo del totale degli occupati lavora nell’industria, la quota più rilevante. L’industria e i servizi alle imprese producono il 39,7% del valore aggiunto complessivo generato a Verona!
Numeri che consentono alla nostra provincia di avere una disoccupazione al 5.3%, terza miglior provincia in Italia.

Quali sono le specializzazioni del territorio?
Verona vanta un mix ideale tra settori ciclici ed anticiclici che bilanciano la reattività del sistema produttivo ai diversi trend.  Dalla meccanica, all’alimentare, dalla chimica, al marmo, alla moda, dal cartario al legno, ecc. Molte di queste produzioni sono rappresentanti di marchi importanti. Sono 65 infatti i marchi noti a livello nazionale e internazionale. Produzioni di alta qualità apprezzate all’estero. Infatti Verona è prima per l’export di vino e bevande, prima per quello di marmo e seconda in Italia per l’alimentare.
Cosa vorreste fare per essere un ecosistema sempre più solido e competitivo?
Il nostro è un territorio eccellente con asset infrastrutturali strategici che consentono la crescita delle aziende. Grazie a sinergie fra istituzioni e imprese Verona nel tempo ha costruito il primo interporto Europeo, una rete di infrastrutture importanti come Fiera, Aeroporto, rete autostradale, che si sono sviluppate grazie alla posizione geografica strategica all’incrocio Nord-Sud Est-Ovest.
Questo nel tempo ha fatto sì che Verona si distinguesse nel Veneto e in ambito nazionale, per i flussi di investimenti esteri che da tempo generano un circolo virtuoso di sviluppo e occupazione, rafforzamento dell’indotto, crescita culturale e manageriale, ricchezza. Sono più di 80 le multinazionali, solo tra le associate a Confindustria Verona. Proprio per incentivare l’attrattiva degli investimenti esteri da tempo abbiamo attivato  www.investinverona.it, un hub multilingue di supporto a chi desideri localizzarsi con la propria impresa a Verona.

Quali sono, secondo lei, i principali ostacoli alla crescita delle piccole e medie aziende?
Le piccole e medie imprese hanno dalla loro la capacità di reagire rapidamente con una organizzazione snella e flessibile. D'altro canto soffrono di un sottodimensionamento patrimoniale che è un limite alla crescita.
Per restare competitivi occorre una forza non solo dimensionale ma anche finanziaria che accompagni le imprese negli investimenti. Da tempo infatti siamo al fianco delle imprese sul fronte della formazione degli imprenditori perché acquisiscano quelle competenze necessarie per dialogare nel modo giusto ad esempio con gli istituti bancari.

Quanta familiarità hanno le aziende del territorio relativamente al mercato dei capitali inteso come alternativa al finanziamento bancario?
Esiste un interesse crescente da parte delle aziende negli strumenti di finanza alternativa a quella tradizionale bancaria ed in particolare nei mini bond. Oggi l’interesse è frenato dalle condizioni economiche di tali strumenti ancora non paragonabili in termini di convenienza a quelli della finanza tradizionale bancaria. Però possiamo registrare già alcuni esempi positivi che potranno nel tempo contaminare il tessuto imprenditoriale.
Le aziende, secondo lei, sono pronte al cambiamento e ad aprirsi al mercato aderendo al progetto Elite?
Nel nostro territorio da tempo abbiamo stretto un legame con Borsa per dare l’occasione alle nostre imprese di avvicinarsi a questo mondo e trovare nuovi modi di finanziare la propria crescita.
Dal 2010 è attivo presso la nostra sede un Exchange Information Point attraverso il quale le aziende possono ricevere informazioni relative a Borsa Italiana. Grazie all’Elite Desk potremmo ancora di più mettere in contatto le imprese con questo programma che supporta la crescita culturale e manageriale delle imprese.

Le aziende del territorio si stanno internazionalizzando e facendo acquisizioni all’estero?
Il territorio veronese vanta una grande apertura internazionale. Nel 2016 tra le province italiane è al 5° posto per interscambio manifatturiero. Sul fronte import, Verona è la 4ª provincia in Italia, dopo Milano, Roma, Torino, complice la sua posizione strategica di accesso al mercato italiano. Ci sono aziende che hanno acquisito imprese all’estero e imprese che hanno aperto proprie aziende in paesi lontani. Avamposti nel mondo, non per spostare le proprie produzioni, ma per riuscire a vendere meglio i propri prodotti.
Quali sono i fattori che hanno consentito di farlo e quali sono quelli che permettono di farlo di più?
Innanzitutto credo sia essenziale la consapevolezza che andare nel mondo, diversificare i propri paesi di sbocco è essenziale. Gli scenari internazionali cambiano in maniera così rapida che non si può contare solo su pochi mercati. Inoltre trovarsi in un territorio come il nostro, che agevola il tuo contatto con il mondo, è sicuramente importante. Verona è da sempre una città aperta, un crocevia d’Europa e molti imprenditori già da tempo hanno avviato processi di internazionalizzazione che grazie alla rete della nostra associazione possono essere messi a valore per chi invece sta iniziando ad approcciare nuovi mercati.