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Esattamente un anno fa l’Italia, da lì a breve seguita da tutti gli altri Paesi europei, entrava in un lockdown per cercare di arrestare una pandemia che, oltre a causare migliaia di decessi, ha generato danni all’economia mai visti negli ultimi decenni. Interi comparti produttivi, fra cui alcuni vitali per l’Italia come il turismo, hanno visto da un giorno all’altro azzerarsi i propri introiti, pur dovendo far fronte ai costi fissi e ad altri oneri. Numerosi sono stati i provvedimenti che hanno cercato di ‘tamponare’ la situazione attraverso trasferimenti statali, moratorie dei prestiti, garanzie pubbliche, in gran parte ancora in vigore.
Come sta reagendo l’industria dei minibond in questa situazione inedita? Quest’anno proviamo a dare una risposta analizzando i dati raccolti sul mercato nel 2020 e osservando come si sono modificati i comportamenti delle imprese e degli investitori. Apparentemente l’ecosistema sembra avere retto: il numero delle emissioni è leggermente sceso (ma più che altro nel primo semestre 2020), il flusso della raccolta è il più basso degli ultimi 4 anni (ma non di molto). Grazie a progetti mirati come i basket bond regionali, è rimasto significativo il numero delle ‘nuove’ PMI emittenti che, proprio nell’annus horribilis, si sono affacciate per la prima volta sul mercato del capitale. Dominante è stato, e probabilmente sarà anche per il 2021, il tema delle garanzie pubbliche. Nelle prossime settimane le aziende italiane saranno alle prese con la chiusura dei bilanci 2020 e progressivamente le azioni temporanee di sostegno al sistema termineranno. Quello sarà il momento per verificare se lo stock di debito raccolto attraverso i minibond reggerà all’urto e - più in generale - se il sistema delle PMI sarà in grado di passare alla controffensiva e spingere il Paese verso la ripresa.
Nelle prossime pagine andremo a descrivere come ogni anno il contesto, le emittenti, le emissioni e tutti gli attori della filiera. Il nostro desiderio è che questo serva per meglio comprendere non solo il fenomeno dei minibond ma anche le potenzialità del sistema produttivo della media e piccola azienda italiana, se adeguatamente supportata dal mercato del capitale. La ripresa non può che partire da qui e ora più che mai la finanza potrà dare un grande sostegno all’economia reale, anche con l’aiuto della massa di liquiditàoggi parcheggiata nelle banche.
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